PRIMO MAGGIO, SU CORAGGIO

Mentre nell’insolita cornice del Circo Massimo prosegue il concertone con il suo carrozzone d’artisti (con qualche intoppo iniziale dovuto alla pioggia torrenziale) facciamo una seconda parentesi con le canzoni dedicate al primo maggio.

Prima vorrei fare una premessa riguardante il concertone di Roma. Ermal Meta che per mancanza di corrente elettrica intrattiene con un’esibizione fuori programma chitarra acustica e voce intonando Halleluja è qualcosa di cui avevamo bisogno e non lo sapevamo. Altra premessa è: tenete d’occhio Anna Castiglia e Mille perchè sono due cantautrici eccelse.

La seconda canzone per celebrare il primo maggio è recente e abbastanza scontata. Caparezza e il suo lavoratore che sotto il sole si spacca le nocche, Luigi delle Bicocche. “Eroe” infatti è la fenomenologia di un lavoratore medio che per mantenere famiglia deve sottoporsi anche a sopprusi e abusi sul luogo di lavoro. Cosa che anche se può non sembrare nel 2024 è più comune di quanto pensiamo. Noi stessi non ce ne accorgiamo ma sicuramente ne siamo vittima, solamente che lo scambiamo per normalita.

EROE – CAPAREZZA

Questa che vado a raccontarvi
È la vera storia di Luigi delle Bicocche
Eroe contemporaneo
A cui noi tutti dobbiamo la nostra libertà

Piacere, Luigi delle Bicocche
Sotto il sole faccio il muratore e mi spacco le nocche
Da giovane il mio mito era l’attore Dennis Hopper
Che in Easy Rider girava il mondo a bordo di un chopper
Invece, io passo la notte in un bar karaoke
Se vuoi, mi trovi lì, tentato dal videopoker
Ma il conto langue e quella macchina vuole il mio sangue
Un soggetto perfetto per Bram Stoker
Tu che ne sai della vita degli operai
Io stringo sulle spese, goodbye macellai
Non ho salvadanai da sceicco del Dubai
E mi verrebbe da devolvere l’otto per mille a SNAI
Io sono pane per gli usurai, ma li respingo
Non faccio l’Al Pacino, non mi faccio di pachinko
Non gratto, non vinco, non trinco nelle sale bingo
Man mano mi convinco, che io

Sono un eroe perché lotto tutte le ore
Sono un eroe perché combatto per la pensione
Sono un eroe perché proteggo i miei cari
Dalle mani dei sicari, dei cravattari
Sono un eroe perché sopravvivo al mestiere
Sono un eroe straordinario tutte le sere
Sono un eroe e te lo faccio vedere
Ti mostrerò cosa so fare col mio super potere

Stipendio dimezzato o vengo licenziato
A qualunque età io sono già fuori mercato
Fossi un ex SS novantatreenne lavorerei nello studio del mio avvocato
Invece torno a casa distrutto la sera
Bocca impastata come calcestruzzo in una betoniera
Io sono al verde, vado in bianco ed il mio conto è in rosso
Quindi posso rimanere fedele alla mia bandiera
Su, vai a vedere nella galera
Quanti precari sono passati a malaffari
Quando t’affami, ti fai nemici vari
Se non ti chiami Savoia, scorda i domiciliari
Finisci nelle mani di strozzini, ti cibi
Di ciò che trovi se ti ostini a frugare cestini
Né l’Uomo Ragno né Rocky né Rambo né affini
Farebbero ciò che faccio per i miei bambini

Io sono un eroe perché lotto tutte le ore
Sono un eroe perché combatto per la pensione
Sono un eroe perché proteggo i miei cari
Dalle mani dei sicari, dei cravattari
Sono un eroe perché sopravvivo al mestiere
Sono un eroe straordinario tutte le sere
Sono un eroe e te lo faccio vedere
Ti mostrerò cosa so fare col mio super potere

Per far denaro ci sono più modi potrei darmi alle frodi
E fottermi i soldi dei morti come un banchiere a Lodi
C’è chi ha mollato il conservatorio per Montecitorio
Lì i pianisti sono più pagati di Adrien Brody
Io vado avanti e mi si offusca la mente
Sto per impazzire come dentro un call center
Vivo nella camera duecento trentasette
Ma non farò la mia famiglia a fette perché sono un eroe

Sono un eroe perché lotto tutte le ore
Sono un eroe perché combatto per la pensione
Sono un eroe perché proteggo i miei cari
Dalle mani dei sicari, dei cravattari
Sono un eroe perché sopravvivo al mestiere
Sono un eroe straordinario tutte le sere
Sono un eroe e te lo faccio vedere
Ti mostrerò cosa so fare col mio super potere

Per dare sfogo alla sua rabbia
Luigi imbracciò la chitarra elettrica
E divenne una rockstar
Durante un concerto al magazzino del legno
Spaccò lo strumento sull’amplificatore
Creando un varco spazio-temporale
Che riportò l’umanità alla sua essenza

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