ALTROVE – Morgan

Però, (che cosa vuol dire però)
Mi sveglio col piede sinistro
Quello giusto

Forse Già lo sai
che a volte la follia
Sembra l’unica via
Per la felicità

C’era una volta un ragazzo
chiamato pazzo
e diceva sto meglio in un pozzo
che su un piedistallo

Oggi ho messo
la giacca dell’anno scorso
che così mi riconosco
ed esco

Dopo i fiori piantati
quelli raccolti
quelli regalati
quelli appassiti

Ho deciso
di perdermi nel mondo
anche se sprofondo
lascio che le cose
mi portino altrove
non importa dove
non importa dove

Io, un tempo era semplice
ma ho sprecato tutta l’energia
per il ritorno

Lascio le parole non dette
e prendo tutta la cosmogonia
e la butto via
e mi ci butto anch’io

Sotto le coperte
che ci sono le bombe
è come un brutto sogno
che diventa realtà

Ho deciso
di perdermi nel mondo
anche se sprofondo

Applico alla vita
i puntini di sospensione
Che nell’incosciente
non c’è negazione
un ultimo sguardo commosso all’arredamento
e chi si è visto, s’è visto

Svincolarsi dalle convinzioni
dalle pose e dalle posizioni

Lascio che le cose
mi portino altrove
altrove
altrove

Svincolarsi dalle convinzioni
dalle pose e dalle posizioni

Svincolarsi dalle convinzioni
dalle pose e dalle posizioni

Oggi avremo a che fare con un “genio” contemporaneo discusso ahimè più per la sua vita privata piuttosto che per la sua immensa cultura musicale. Sto parlando di Morgan. Il brano “Altrove” è probabilmente il più noto della carriera da solista del leader dei Bluvertigo, band tornata in questi mesi, per mia grande gioia, in studio di registrazione. Consiglio l’ascolto del brano Andiamo a Londra recentemente uscito.

“Forse già lo sai che a volte la follia sembra l’unica via per la felicità” A volte l’unico modo per trovare la felicità sembra quello di ragionare fuori dagli schemi, essere un po’ bambini, ingenui ovvero tutto ciò che può sembrare follia agli occhi di chi invece si chiude nella sua serietà e visione del mondo con occhi adulti, scrutatori, diffidenti e sperduti. Io oserei dire che la follia non sembra l’unica via per la felicità ma lo è.  Bisogna per l’appunto “svincolarsi dalle convinzioni, dalle pose e dalle posizioni” per riuscire a non farsi opprimere dalle brutture che ci circondano.

C’era una volta un ragazzo chiamato pazzo, diceva sto meglio in un pozzo che su un piedistallo” a volte la posizione migliore per affrontare la vita non è quella di incensarsi, mettersi su un piedistallo, ergersi a essere superiore ma stare un po’ defilato, non perdersi in narcisismi ed espansioni di ego antipatiche e deleterie. Dopotutto gli errori di chi sta sotto i riflettori sono amplificati, non trovate?

“Oggi ho messo la giacca dell’anno scorso che così mi riconosco ed esco” spesso stentiamo anche a noi a riconoscerci e allora per farlo ci basta “indossare la giacca dell’anno scorso”, ripetere quei gesti a noi consoni, rivolgerci alle persone che ci sono sempre accanto e solo ritrovati noi stessi saremo pronti a “perderci nel mondo”.

“Ho deciso di perdermi nel mondo anche se sprofondo lascio che le cose mi portino altrove” non abbattiamoci, non arrendiamoci e aspettiamo che alla fine ci ritroveremo altrove, in un posto migliore. In condizioni migliori, con gente migliore. Diamo “un ultimo sguardo commosso all’arredamento e chi si è visto si è visto” e con questo ultimo sguardo commosso saluto anche chi di voi si è visto.